Da ormai diversi anni, è possibile affermare che i Social Media sono ufficialmente e definitivamente entrati a far parte della vita quotidiana e sociale degli individui. Un fenomeno che ha coinvolto, inizialmente, i cosiddetti “nativi digitali”, ossia i nati e cresciuti nell’era digitale, ma che, con il passare del tempo, ha cominciato ad interessare anche le generazioni più adulte. In particolare, gli ultimi anni, caratterizzati dalla pandemia globale del Covid-19, hanno estremizzato il potere della comunicazione online, accrescendo in maniera esponenziale l’uso dei Social Network e delle piattaforme di teleconferenze.
Sempre più spesso sentiamo parlare di quanto i Social Media siano disfunzionali per i rapporti sociali. Basti pensare al costante uso che ne fanno i più giovani, sempre attaccati allo schermo, anche quando si ritrovano in compagnia, e al loro costante bisogno di rende pubblico ogni aspetto della propria sfera intima (dai viaggi, passando per le feste fino alla routine domestica in cui vengono coinvolti, consapevoli o inconsapevoli, anche i familiari). Ciò che, dunque, emerge è una costante riduzione della linea che separa il privato dal pubblico, la vita reale dalla “vita cellulare”. Ma soprattutto, ormai è sempre più ovvio che si miri a condividere online una vita ai limiti della perfezione, un’estetica ragguardevole che cela anche gli aspetti più oscuri della propria esistenza.
Guardando anche verso il panorama degli Influencer, sembra quasi surreale pensare alla naturalezza e alla facilità con la quale si sceglie di far entrare decine di migliaia (se non milioni) di estranei all’interno delle mura della propria casa, condividendo spasmodicamente la propria vita sul piccolo schermo con un pubblico di follower impazienti di conoscere sempre più dettagli sulle vite di tali personaggi.